Ernesto Grassi è una delle figure più significative della cultura filosofica del Novecento. In questa sua ultima fatica è racchiuso l'esito di una ricerca che ha trovato nei più diversi ambiti culturali i suoi punti di riferimento e ha posto un modo singolarissimo di praticare l'attività filosofica. Dalla crisi di una filosofia edificata nell'astrazione e costretta nei limiti di un linguaggio logico-razionale, Grassi coglie stimolo per aprire la sua ricerca verso orizzonti tematici più vasti e rinviene nella metafora lo strumento privilegiato che permette all'uomo di cogliere la profondità dell'esistenza in tutte le sue nucleari articolazioni. Sono i grandi temi che governano la vita: la passione, l'illusione, l'amore, la morte, il problema del senso... Grandi temi che, grazie a una affascinante rilettura di autori come Freud e Leopardi, Proust e Novalis e Nerval, s'intrecciano in un vibrante appello con cui Grassi propone un modello personalissimo di sapere, ricercato anche nel "lamento" o nella "cenere". Fino a sostanziare la conclusione che nella parola dell'uomo, proprio in quanto può restare "inaudita", si gioca la tragicità e il senso di ogni destino. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.